Esiste un vaccino protettivo contro i due sottotipi virali (16 e 18) responsabili da soli del 70% dei tumori del collo dell’utero e di altri due sottotipi virali (6 ed 11) responsabili del 90% dei condilomi acuminati.
Il tumore della cervice uterina è un tumore femminile che interessa quasi 300 milioni di donne nel mondo ed è al secondo posto (dopo il carcinoma della mammella) come causa di morte da tumore nella donna.
Questa vaccinazione è raccomandata nelle ragazze ancora vergini e nelle donne che risultino non avere ancora incontrato tale virus.
In questo caso si stima una efficacia protettiva attorno al 70%.
Se invece viene vaccinata una donna che già ha contratto una infezione da parte di uno dei vari sottotipi virali dell’HPV, si stima comunque una efficacia protettiva attorno al 43-50%, grazie ad una cross-protezione del vaccino.
Inoltre se l’infezione è recentemente acquisita la protezione data dalla vaccinazione è sovrapponibile a quella ottenibile nelle donne ancora vergini.
Attualmente si è verificato che il titolo anticorpale indotto dal vaccino sia ancora stabile dopo 4-5 anni ma è molto verosimile che la protezione possa essere di almeno 10 anni.
Attualmente il farmaco è registrato per donne dai 9 ai 26 anni d’età. In Europa dal 15 al 40% delle ragazze a 15 anni è già sessualmente attiva.
La vaccinazione è offerta gratuitamente e attivamente alle bambine nel 12° anno di vita (11 anni compiuti) in tutte le Regioni italiane dal 2007-2008. Alcune Regioni hanno esteso l’offerta attiva della vaccinazione a ragazze di altre fasce di età. Le Regioni Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia offrono il vaccino anche agli individui, maschi e femmine, HIV positivi. Alcune regioni, inoltre, hanno recentemente esteso la vaccinazione HPV ai maschi nel dodicesimo anno di vita (Sicilia, Puglia; altre, come Liguria, Friuli Venezia Giulia e Veneto offrono il vaccino a partire dalla corte 2004)
Il vaccino può essere acquistato in farmacia.
La vaccinazione è al tempo zero, due e sei mesi.
Riassumendo, la vaccinazione è massimamente utile in tutte le donne dai 9 ai 26 anni, garantendo una protezione che oscilla dal 70% al 43% a seconda che esse siano fino a quel momento immuni dall’HPV ovvero che abbiano già incontrato tale virus.
Si può assumere che siano immuni tutte le donne vergini e quelle che abbiano un pap test negativo.
Per le donne oltre i 26 anni e per i maschi la vaccinazione può essere effettuata ma si tratta di un uso del farmaco off-label, ovvero non previsto dal fabbricante del vaccino. Va anche considerato che con l’aumento dell’età si riduce l’immunogenicità del vaccino e quindi la risposta anticorpale, ovvero l’efficacia del vaccino stesso.
Il maschio evidentemente non può contrarre il carcinoma della cervice uterina, ma può sviluppare, anche se assai raramente, il carcinoma del pene e dell’ano. Inoltre la vaccinazione potrebbe ridurre notevolmente la probabilità di contrarre i condilomi acuminati.
Da ultimo ma non meno importante, il maschio, anche se ammala di tumore del pene solo eccezionalmente, diffonde l’HPV responsabile del carcinoma della cervice uterina alle sue compagne. Se si volesse quindi garantire una buona herd-immunity in una popolazione, ovvero abbassare la percentuale di persone portatrici di questo virus, se non addirittura avere l’ambizione di eradicarlo come avvenuto per il colera, allora la vaccinazione dei maschi sarebbe assolutamente necessaria.
É possibile vaccinarsi previo adeguato counseling presso il proprio ginecologo di fiducia, al quale è opportuno chiedere consiglio riguardo alla propria situazione personale ed alla situazione dei propri figli.